PTSD - UNA REALTA' DIMENTICATA

Il PTSD o CSR (Combat Stress Reaction) è una condizione che può svilupparsi in seguito a un trauma cranico o dopo aver vissuto, o assistito, a uno o più eventi traumatici, persistendo per almeno tre mesi.
Chi soffre di PTSD può avere difficoltà nel pensiero, nella regolazione delle emozioni, nell’attenzione, nella memoria e nei comportamenti quotidiani.

Il Disturbo Post Traumatico da Stress è ancora oggi una realtà estremamente diffusa all’interno delle Forze Armate. A esserne colpiti sono soprattutto gli operatori impegnati in contesti bellici e scenari operativi.

Sintomi principali del PTSD:

  • Ricordi intrusivi e flashback dell’evento traumatico

  • Incubi e forti reazioni emotive a stimoli collegati al trauma

  • Evitamento di pensieri, luoghi o persone legati all’esperienza traumatica

  • Pensieri negativi su sé stessi, sul mondo e sul futuro

  • Alterazioni emotive: senso di colpa, apatia, difficoltà a provare emozioni positive

  • Ipervigilanza e reazioni esagerate alla paura

  • Comportamenti autodistruttivi, insonnia e problemi di concentrazione

  • Problemi relazionali e senso di isolamento

Le “terapie” attualmente impiegate si concentrano sulla gestione dei sintomi, non sulla cura definitiva del disturbo.


Trattamenti farmacologici comuni:

  • SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina): citalopram, fluvoxamina, fluoxetina, paroxetina, sertralina – efficaci su ansia, depressione, insonnia e problemi di concentrazione

  • Antidepressivi triciclici: amitriptilina, isocarboxazide

  • Stabilizzatori dell’umore: valproato, lamotrigina

  • Antipsicotici atipici: aripiprazolo, quetiapina

  • Ansiolitici per l’ansia severa

  • Prazosina per il trattamento degli incubi

  • Clonidina per migliorare il sonno

  • Propranololo per ridurre la formazione di ricordi traumatici

Tuttavia, questi farmaci non risolvono il problema alla radice e possono provocare numerosi effetti collaterali: tachicardia, secchezza delle fauci, costipazione, vertigini, insonnia, aumento o perdita di peso, stanchezza, reazioni rallentate, deficit di memoria, eruzioni cutanee e ipotensione.
In molti casi, gli operatori in servizio e i veterani finiscono per sviluppare dipendenze da questi farmaci, che possono sfociare in overdose o persino suicidi.

Terapie alternative:

Una terapia completamente naturale che sta emergendo è l’assunzione controllata di decotti psichedelici, come Ayahuasca o San Pedro.

Benefici osservati:

  • Riduzione dei sintomi d’ansia

  • Trattamento dell’alcolismo

  • Trattamento della dipendenza da sostanze (uno studio del 2018 ha dimostrato che 40 soggetti dipendenti dal crack hanno riportato un miglioramento significativo dopo l’uso dell’Ayahuasca)

  • Miglioramenti in disturbi come depressione, autismo, schizofrenia, ADHD

  • Trattamento della malaria

Purtroppo, come spesso accade, quando si trovano cure efficaci per i nostri guerrieri, queste sostanze vengono dichiarate illegali, considerate droghe e non rimedi terapeutici.

Un'altra terapia sviluppata per trattare i traumi cranici è l’iniezione di cellule staminali, con un costo per seduta tra i 1.700 € e i 2.500 €, da ripetersi ogni due settimane.
Tutte le spese sono a carico dell’individuo.

Molti traumi cranici non vengono dichiarati per paura di compromettere la carriera o perché si antepone la missione alla propria salute, sottovalutando la gravità della lesione.

La verità è un’altra.

Ci rifiutiamo di ammettere che abbiamo fallito. Ma è così.

Il sistema ha fallito.
La nazione ha fallito.
Le Forze Armate hanno fallito.

Spendiamo 25 milioni per la difesa, ma tagliamo 37 milioni alla sanità mentale.
Non eseguiamo nemmeno semplici risonanze che potrebbero diagnosticare un trauma cranico, perché – secondo il Centro Veterani – costano troppo.

Abbandoniamo i nostri operatori, prima esaltati come invincibili, nella merce bacata, e il risultato è un aumento costante dei suicidi annuali.

In conclusione: dobbiamo cambiare.

Dobbiamo essere migliori.
È tempo che chi è seduto comodamente dietro una scrivania al Comando smetta di pensare solo alla propria carriera e inizi a preoccuparsi della salute fisica e mentale degli operatori.
Degli uomini e delle donne che ogni giorno sacrificano sé stessi e la propria famiglia per servire la nazione.

Lo dobbiamo a chi combatte ogni giorno.
Lo dobbiamo a chi non è riuscito a tornare a casa.

Avanti
Avanti

PTSD CANINO - CANI CON LE STELLETE